Il business di Casapound rimane a Cernusco sul Naviglio

La nuova scatola societaria di Francesco Polacchi, dopo le chiusure dei negozi Pivert e Altaforte

Non si è fatto in tempo a rallegrarsi per la chiusura del negozio Pivert (vestiti casual, nella centralissima piazza Matteotti) e della pseudo-libreria Altaforte (in via Pontida), che tocca moderare l’entusiasmo. L’intelligenza collettiva antifascista, infatti, ha scovato dopo solo poche settimane la nuova sede delle attività imprenditoriali del dirigente di Casapound Francesco Polacchi. Sempre a Cernusco sul Naviglio, placida e ricca cittadina nell’area metropolitana di Milano, sulle sponde del Naviglio della Martesana.

Arriviamo subito al punto. La nuova creatura si chiama Rubik e sul sito web, dall’aspetto neutro, si presenta come “una giovane impresa italiana nata per dare risposte alle diverse esigenze di chi si approccia al mondo dell’abbigliamento”. La scelta dei colori, le immagini, il lessico non hanno alcun richiamo né alle attività economiche né a quelle politiche di Casapound. Solo scorrendo le pagine fino in fondo si arriva a leggere, in caratteri non molto grandi, “proprietà di Pivert Srl – P.I. 13059841000”. Facendo una ricerca Whois sul sito web (protocollo che consente di trovare informazioni riguardanti intestatario, data di registrazione o data di scadenza del dominio di un sito), si hanno una serie di conferme. L’organizzazione che ha registrato il dominio è appunto Pivert srl con sede in via Diomede Pantaleoni 31 a Roma. Mentre l’amministratore e il contatto tecnico coincidono e sono niente meno che Francesco Polacchi in persona.

Passando dal digitale all’analogico, Rubik abbigliamento ha sede all’interno del Centro Tessile Milano, grande superficie commerciale localizzata a Cernusco sul Naviglio (MI), sulla strada statale 11 Padana Superiore al civico 16-18. Rubik compare regolarmente nell’elenco in ordine alfabetico delle società ospitate dal Centro.

Osservando le vetrine del nuovo negozio, sito nel padiglione P, si possono osservare inequivocabilmente polo e felpe a marchio Pivert. Aguzzando lo sguardo, inoltre, sullo sfondo del locale compaiono scaffali bianchi stipati di libri. Che somigliano a quelli che tappezzavano le pareti della fu sede di Altaforte.

Concludendo, si può affermare contro ogni ragionevole dubbio che Rubik sia l’ennesima scatola societaria legata a Casapound e al controverso leader Francesco Polacchi. I fascisti del terzo millennio, dunque – nonostante il fallimento dei tentativi di radicamento con Pivert e soprattutto con Altaforte – non hanno abbandonato Cernusco sul Naviglio.

Per prima cosa si raccomanda di diffondere queste informazioni in modo che quante più persone possibili sappiano chi si nasconde dietro lo sconosciuto marchio Rubik: ci auguriamo che questa impresa venga boicottata e che gli affari di Casapound e dei suoi capi vengano compromessi.

Ma soprattutto occorre mantenere alta l’attenzione: sebbene in forma meno evidente, i neofascisti continuano a infestare il nostro territorio. E non è detto che dal mondo degli affari non tentino nuovamente di tornare alla politica. È compito nostro evitarlo.

Martesana Libera – 26 maggio 2023

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